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    Cerchi casa? Stampatela in 3D

    Cerchi casa? Stampatela in 3D

    administrator Settembre 16, 2019 Blog casa 3d, macchine 3d, stampa 3d

    La prima comunità stampata in 3D al mondo nasce per contrastare il fenomeno dei senzatetto

    Che esista la stampa della casa in 3D ormai è storia vecchia.

    Non tutti, però, conoscono i dati precisi di questa operazione: già nel 2018 New Story e ICON hanno già costruito case abitabili e personalizzabili in 48 ore ad un costo di produzione inferiore ai 4000 $.
    Ma prima di passare alla storia nuova, presentiamo i protagonisti.

    New Story è un’organizzazione che ricerca i progressi tecnologici nell’edilizia. Vuole affrontare la crisi immobiliare globale e combattere la problematica dei senzatetto in molte zone dell’America.

    Decide quindi di contattare ICON, gauchi texani stramaledettamente avanti con la loro società di tecnologie di costruzione e iniziano appunto questa sperimentazione.

    Da pochi mesi si unisce all’allegra combriccola anche Fuseproject , uno studio di design con sede a San Francisco e le cose si sono fatte veramente serie. 

    Non solo una casa con la stampa 3D

    L’obiettivo è quello di creare una vera e propria comunità di abitazioni in 3D in America Latina rispondenti in tutto e per tutto allo stile di vita e alle necessità di quella zona.

    Le abitudini, le motivazioni, fino alle esigenze specifiche dei futuri abitanti, in modo ancora più preciso di quanto mai potrebbe fare le tradizionale progettazione domestica.

    Teniamo conto che si stanno interfacciando con una comunità composta principalmente da agricoltori e artigiani abituati a case con famiglie di più generazioni conviventi.

    Ora, considerando che si parla di case che copriranno ognuna uno spazio di 120 mq, che dovranno essere adatte al clima tropicale, che dovranno avere strutture di base molto resistenti vista l’attività sismica, che saranno già dotate di elementi curvi con dettagli integrati e che potranno essere personalizzate dagli abitanti stessi vi potete immaginare le tempistiche ed i costi di questo progetto… Ecco, probabilmente immaginate male: 24 ore e meno di 6000 $ per ogni abitazione.

    Ancora una volta il mondo della tecnologia 3D rivoluziona non solo il modo di creare, ma proprio la base sottostante ai concetti, in questo caso al concetto di edilizia.


    Attendiamo sviluppi di questo progetto, nel frattempo… Buona stampa a tutti e continuate a leggere qui i nostri articoli.

    Prestate l’orecchio alla Stampa 3D

    Prestate l’orecchio alla Stampa 3D

    administrator Settembre 9, 2019 0 Blog stampa 3d, stampante 3d, trapianto di orecchio

    In Sud Africa completano il funzionamento di un orecchio con impianti stampati in 3D.

    Siamo in Sud Africa, all’ospedale accademico Steve Biko, dove hanno stato scritto un nuovo capitolo delle applicazioni della stampa 3D alla medicina moderna.

    Il professor Mashudu Tshifularo, insieme ad un team di chirurghi, ha appena eseguito un trapianto di orecchio medio… e fin qui, nonostante la difficoltà dell’operazione, non ci sono particolarità. Il fatto? Le parti che hanno ricostruito di questo orecchio: martello, incudine e ossicini della staffa, sono state fatte interamente in titanio stampato 3D.

    L’operazione, che ha avuto un esito positivo, si appresta a diventare un riferimento nel panorama mondiale e dimostra quanto ormai questa tecnologia abbia raggiunto margini di precisione elevatissimi e presenti un ventaglio di possibilità ed applicazioni pressoché infinito.

    L’orecchio è stato semplicemente scansionato in 3D ed i dati sono stati utilizzati per ricreare copie identiche delle ossa, per dimensione, peso, forma e lunghezza, salvo poi essere messe esattamente dove dovevano stare. Il tutto con un rischio significativamente inferiore rispetto alle protesi note e alle procedure chirurgiche associate anche in funzione dell’alto tasso di biocompatibilità del titanio.

    Insomma, la consapevolezza che il connubio tra la stampa 3D e la medicina consenta di fare cose fino a ieri inimmaginabili è sempre più diffusa tanto che il dott. Renishaw, Regno Unito, ha recentemente portato a termine con successo l’installazione di un impianto nervato stampato in 3D.


    Nella bella New York, la Lima Corporate ha intenzione di inaugurare il suo primo impianto di stampa 3D proprio presso l’ospedale di New York City.

    Nuove frontiere ci aspettano sia in campo sanitario che nel ramo aziendale, frontiere stampate in 3D ovviamente.

    Se volete approfondire vi suggeriamo anche questo articolo, l’argomento interessa a tutti coloro che vogliono scoprire come cambierà il mondo immobiliare grazie alla Stampa 3D.

    Riciclare in 3D, oggi si può.

    Riciclare in 3D, oggi si può.

    administrator Settembre 2, 2019 0 Blog

    A Salonicco un progetto rivoluzionario unisce la stampa 3D e il reciclare

    Reciclare e stampa 3D. Se pensiamo al problema dei rifiuti, ormai diffuso quasi in tutto il mondo e ben conosciuto nella nostra bella Italia, spiccano tre fattori fondamentali:

    1. I cittadini non sono ancora totalmente educati al concetto di raccolta differenziata;
    2. Incappiamo spesso nel famoso pensiero “cosa ne fanno della mia differenziazione? butteranno comunque tutto insieme”;
    3. Il mondo pullula di plastica, creata per durare potenzialmente per sempre, ma percepita come contenitore da un solo utilizzo.

    Panos Sakkas e Foteini Setaki hanno fondato a Rotterdam lo studio di progettazione New Raw attivo ormai da quasi 5 anni nella chiusura del ciclo di rifiuti in plastica.

    Il loro pensiero in materia è molto chiaro:

    “Il fallimento dei prodotti di plastica è intrinseco al loro stesso design dato che sono stati progettati per durare per sempre, ma spesso li usiamo una sola volta e poi li buttiamo via. Con Print Your City, invece, ci sforziamo di mostrare un modo migliore di utilizzare la plastica, in applicazioni di lunga durata e ad alto valore”

    Print Your City

    Molto semplice, offre un nuovo concetto di raccolta differenziata che passa dalla tecnologia 3D.

    Questo progetto coinvolge direttamente i cittadini, li educa e mostra loro il vantaggio portato dal minimo sforzo di essere civili e non buttare tutti i rifiuti insieme.

    Hanno lanciato il progetto ad Amsterdam e poi impiantato a Salonicco.

    Questo prevede che i rifiuti plastici vengano raccolti in laboratorio e rielaborati per creare un materiale utilizzabile per la stampa.

    E poi? E poi grazie ad una stampante 3D creano con quel materiale tutto l’arredo urbano che ti puoi immaginare e lo utilizzano per andare a far rivivere e colorare quartieri spesso periferici o luoghi di pubblica utilità come scuole, stazioni, fermate dell’autobus, etc.

    Il circolo virtuoso nasce da solo e risolve i 3 punti critici evidenziati all’inizio dell’articolo, cittadini che vedono subito il vantaggio, che comprendono a pieno cosa ne viene fatto della loro plastica e del loro sforzo e che, quindi, si educano ed educano coloro che gli stanno vicino.


    La versatilità della stampa 3D, oltre al reciclare, porterà sicuramente uno sviluppo immenso in molti campi legati al sociale e, appena gli imprenditori avranno più chiaro il vantaggio immenso che rappresenterebbe per loro, anche nel campo delle attività di produzione.

    Nuova vita per la plastica, nuova vita per le città. 


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